martedì 5 gennaio 2010

Befana, Happyfania... o Epifania?

Il titolo del post è volutamente ironico e forse anche un po polemico. Dopo il ritornello mediatico del Natale con i regali, cene e pranzi, l'ultimo dell'anno con i botti e poi i saldi, adesso sono arrivati puntuali i vari servizi televisivi sulla Befana. Calze, dolcetti, carbone, la Befana... la Befana? E che centra sta vecchia con la festa dell'Epifania? Ah già la storiella della vecchietta a cui magi suonano il campanello e lei che non li accompagna a vedere Gesù, si pente ma dato che non sa dove sia allora porta a tutti i bambini un dolcetto. Storie da diabete!

Vorrei invece riportare la storia dell'"Epifania" in senso cristiano, che forse nemmeno i credenti praticanti conoscono più nel loro contenuto di fede... chi dice più: "domani è l'Epifania"? Tutti dicono ormai: "domani è la Befana"...

L'EPIFANIA - Il termine greco “epifania” o “teofania” ha il significato di autonotificazione, entrata potente nella notorietà e si riferiva all'arrivo di un re o di un imperatore. Lo stesso termine, però, serviva anche ad indicare l'apparizione di una divinità o un suo intervento prodigioso. Nessuna meraviglia che poi col nome “epifania” si sia chiamata in Oriente la festa del natale del Signore, la sua “apparizione” nella carne.

1- Storia della festa dell'epifania - Già nel II sec. si ha notizia di una festa cristiana, celebrata dalle sette gnostiche il 6 gennaio, con la quale si commemorava il battesimo di Gesù. Nella seconda metà del IV sec. Epifanio dà la prima notizia della festa ortodossa dell'epifania, intesa come celebrazione della venuta del Signore, ossia la sua nascita umana e perfetta incarnazione. Al tempo di S. Giovanni Crisostomo la festa si celebra ad Antiochia e in Egitto e ha per oggetto la nascita e il battesimo di Cristo. Quando la festa dell'epifania è entrata in Occidente, ha cambiato significato, celebrando la «rivelazione di Gesù al mondo pagano» col suo prototipo nella venuta dei magi a Betlemme per adorare il neonato Redentore. A questo episodio si univa anche il ricordo del battesimo di Gesù e il suo primo miracolo a Cana. Quando il natale è entrato nell'Oriente, ha rotto il significato primitivo dell'epifania, la quale è diventata prevalentemente la festa del battesimo di Gesù. L'occasione del sorgere della festa dell'epifania in Oriente non è molto diversa da quella per cui è sorto il natale in Occidente. I pagani celebravano anche in Oriente, e particolarmente in Egitto, la festa del solstizio invernale. I cristiani, tredici giorni dopo il 25 dicembre, quando l'aumento della luce è più visibile, al 6 gennaio celebravano il natale per evidenziare che Gesù nascendo in quel giorno dimostrava di essere la luce vera.
2. L'oggetto dell'attuale celebrazione dell'epifania - Nell'accettare l'epifania dall'Oriente, la maggior parte delle chiese occidentali hanno inteso celebrare principalmente la venuta dei magi, visti come “primizie delle genti” con la conseguente manifestazione di Gesù quale Signore di tutti i popoli. In questo modo in Occidente si è nettamente distinto l'oggetto della celebrazione delle due feste: la nascita di Cristo, a natale; l'omaggio delle nazioni, all'epifania. Il mistero, dopo la riforma liturgica del Vat. II, è ben espresso e sintetizzato dall'embolismo del prefazio: «Oggi in Cristo, luce del mondo, tu hai rivelato ai popoli il mistero della salvezza, e in lui apparso nella nostra carne mortale ci hai rinnovati con la gloria dell'immortalità divina». Tutto il formulario liturgico, sia del Messale sia della Liturgia delle ore, evidenzia l'universalità della salvezza in Cristo; il mistero sponsale di Cristo che si unisce alla sua chiesa per purificarla e santificarla; il mistero della chiesa missionaria, segno elevato sopra i popoli per riunire i dispersi figli di Dio.
Entra nel complesso delle “feste epifaniche” sia la celebrazione de battesimo di Gesù (domenica dopo l'epifania) sia la festa della presentazione del Signore al tempio (2 febbraio). [Dal “Nuovo Dizionario di Liturgia” a cura di Domenico Sartore e Achille M. Triacca, San Paolo, 1995]

Le immagini (ingrandibili cliccandoci sopra) sono del Presepe della Basilica di S. Maria all'Impruneta nella versione 2009-2010 (ogni anno, infatti, gli artisti locali dei rioni che lo curano, cambiano allestimento)

(Particolare)

(Particolare del tetto della stalla di Betlemme)

Considerate che i personaggi sono alti un metro e ottanta centimetri e sono tutti vestiti dalle sarte dei rioni dell'Impruneta


2 commenti:

annalisa ha detto...

bellissimo davvero!!!complimenti!

Stnd ha detto...

Grazie Annalisa!